Quando si parla di tumore allo stomaco, uno degli aspetti più insidiosi di questa patologia è la difficoltà a riconoscere i sintomi nelle prime fasi. Il dolore legato a questa malattia non è sempre evidente o localizzato e spesso si confonde con disturbi gastrici più comuni, il che può causare ritardi nella diagnosi. Tuttavia, conoscere i segnali che il corpo invia può essere di fondamentale importanza per intervenire tempestivamente.
Dove si localizza il dolore nel tumore allo stomaco
Il dolore associato al tumore gastrico si percepisce solitamente nella parte superiore dell’addome, appena sopra l’ombelico. In molti casi, però, il fastidio può estendersi fino allo sterno, provocando una sensazione di bruciore o pressione che in alcuni pazienti viene confusa con problemi di gastrite, ulcera o reflusso gastroesofageo. Il dolore può essere sordo e costante oppure manifestarsi in maniera intermittente, peggiorando dopo i pasti o quando si è a stomaco vuoto. Nei casi più avanzati, può diventare più intenso e irradiarsi all’intero addome, causando un senso di pesantezza o gonfiore, soprattutto dopo aver mangiato anche quantità ridotte di cibo.
È importante sottolineare che, specialmente nelle fasi iniziali, il tumore gastrico è spesso asintomatico o provoca solo un lieve fastidio, motivo per cui frequentemente viene diagnosticato quando la malattia è già in fase avanzata.
Altri segnali a cui prestare attenzione
Oltre al dolore nella parte superiore dell’addome, ci sono segnali che non vanno mai sottovalutati, specialmente se persistenti:
- Perdita di peso inspiegabile: uno dei sintomi più comuni nelle fasi avanzate, spesso dovuto a una ridotta capacità di alimentarsi e a un’assimilazione alterata dei nutrienti.
- Nausea e vomito: possono manifestarsi sia occasionalmente che frequentemente, soprattutto quando il tumore ostacola il passaggio del cibo o irrita la mucosa gastrica.
- Difficoltà alla digestione e sazietà precoce: la sensazione di pienezza dopo aver ingerito solo piccole quantità di cibo è molto comune e può essere un segnale di allarme.
- Feci nere e maleodoranti (melena): segno di sanguinamento gastrointestinale, indicativo di una lesione ulcerata o sanguinante nel tratto digestivo. Questo sintomo, se presente, deve essere valutato con urgenza.
- Spossatezza e anemia: legate alla perdita di sangue occulta o alla riduzione dell’appetito, sono spesso sintomi tardivi che si associano alla progressione della malattia.
- Difficoltà nella deglutizione (disfagia): in alcune forme di tumore localizzate nella parte superiore dello stomaco o nella giunzione gastroesofagea, può comparire difficoltà nel deglutire cibi solidi o liquidi.
La presenza di sangue nelle feci può essere visibile (colore scuro, melena) oppure occulta e rilevabile solo con esami specifici. Anche la perdita di appetito, la nausea cronica e la riduzione dei globuli rossi (anemia) rappresentano sintomi che indicano uno stato di sofferenza dell’organismo, spesso trascurato o attribuito a cause meno gravi.
I sintomi nelle diverse fasi della malattia
La sintomatologia può variare notevolmente a seconda della fase in cui si trova il tumore:
Stadio iniziale
In questa fase, il dolore è spesso lieve o assente. Si possono notare:
- Disturbi digestivi persistenti come indigestione, eruttazione frequente e gonfiore dopo i pasti.
- Lieve nausea o sensazione di disagio dopo aver mangiato.
- Poca energia o senso generale di affaticamento.
Questi sintomi, però, sono comuni a molte altre patologie gastriche benigne, come la gastrite o l’ulcera, il che rende difficile sospettare subito un tumore gastrico.
Stadio avanzato
Man mano che il tumore cresce, la sintomatologia si accentua:
- Dolore addominale persistente, spesso localizzato nella parte superiore o centrale dell’addome, con possibile irradiazione alla schiena.
- Vomito frequente, anche con tracce di sangue.
- Sangue occulto nelle feci, che può causare una progressiva anemia.
- Pancia gonfia per accumulo di liquidi (ascite).
- Perdita di peso rapida e calo della massa muscolare.
- Ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi), se il tumore invade le strutture vicine, come il fegato.
Un sintomo particolarmente importante, ma non specifico, è il malessere generale e la sensazione di “non sentirsi più come prima” o “perdere la forza abituale”.
Quando rivolgersi al medico e come viene fatta la diagnosi
Molti dei sintomi del tumore dello stomaco possono essere confusi con quelli di malattie benigne, ma è fondamentale prestare attenzione se il dolore addominale, la nausea, il senso di sazietà precoce o la perdita di peso persistono per più di alcune settimane. Il dolore che si localizza e persiste nella parte superiore dell’addome, soprattutto se associato a perdita di appetito, anemia o presenza di sangue nelle feci, deve essere sempre valutato da un medico.
La diagnosi si basa su:
- Visita specialistica, dove il medico raccoglie l’anamnesi, esamina l’addome e valuta la presenza dei segnali d’allarme.
- Esami del sangue per valutare anemia, eventuali alterazioni degli enzimi epatici e marcatori tumorali.
- Gastroscopia, grazie alla quale è possibile osservare direttamente la mucosa gastrica e prelevare campioni di tessuto (biopsia) per l’analisi istologica.
- Imaging (ecografia, TC, risonanza magnetica) per valutare l’estensione della malattia e identificare eventuali metastasi.
Solo la conferma istologica mediante biopsia può stabilire con certezza la diagnosi di tumore gastrico. Non esistono sintomi esclusivi e la presenza di dolore addominale persistente dovrebbe sempre essere approfondita, senza minimizzare i disturbi.
Attenzione, quindi, a tutti quei segnali che persistono senza una causa evidente: dolore allo stomaco costante, sazietà precoce, feci nere, perdita di peso e stanchezza meritano una valutazione specialistica approfondita, soprattutto se si hanno fattori di rischio o una familiarità per questa patologia.