Che cos’è il test di Guthrie? Ecco perché è fondamentale per i neonati

Il test di Guthrie, spesso identificato come screening neonatale, è un esame effettuato sistematicamente su tutti i neonati poco dopo la nascita con l’obiettivo di rilevare tempestivamente alcune malattie metaboliche e genetiche congenite potenzialmente gravi. Questo test è fondamentale perché permette di intervenire precocemente, spesso prima che i sintomi delle patologie emergano, migliorando così nettamente la prognosi e la qualità della vita dei bambini affetti.

Come funziona il test di Guthrie

L’esecuzione del test è semplice e poco invasiva: tra le 48 e 72 ore dalla nascita, vengono prelevate alcune gocce di sangue dal tallone del neonato tramite una piccola puntura. Le gocce di sangue vengono poi depositate su una specifica carta assorbente chiamata cartoncino di Guthrie. Questo campione viene quindi inviato a un laboratorio specializzato, dove verranno eseguite tutte le analisi necessarie per identificare potenziali marcatori delle principali malattie metaboliche congenite e altre condizioni genetiche, come la fenilchetonuria e l’ipotiroidismo congenito.

Il prelievo non comporta rischi rilevanti per il bimbo ed è ben tollerato. Si tratta di un esame obbligatorio e gratuito, inserito tra le pratiche standard delle cure neonatali, proprio in virtù del suo impatto positivo sulla salute pubblica.

Malattie rilevabili e impatto della diagnosi precoce

Il test di Guthrie è stato concepito negli anni Sessanta per scoprire precocemente la fenilchetonuria (PKU), una malattia metabolica rara che impedisce la corretta metabolizzazione della fenilalanina, un aminoacido che, se accumulato, può provocare ritardo mentale, convulsioni e cirosi comportamentali gravi. L’individuazione precoce della fenilchetonuria permette di intervenire sulla dieta del neonato e prevenire così conseguenze irreversibili per lo sviluppo neurologico.

Nel tempo il pannello delle patologie rilevabili si è esteso. Oggi il test consente di diagnosticare:

  • Ipotiroidismo congenito: la tiroide non funziona correttamente e può provocare deficit nella crescita e nello sviluppo psicomotorio. La terapia sostitutiva tempestiva garantisce uno sviluppo del tutto normale.
  • Fibrosi cistica: malattia genetica che colpisce polmoni, pancreas, e altri organi, riducendo l’aspettativa di vita e la qualità della stessa. La diagnosi precoce consente l’avvio immediato di specifici trattamenti e un controllo migliore della malattia.
  • Anemie congenite e altre malattie rare: come la galattosemia, l’iperplasia surrenalica congenita, e le acidurie organiche.

In Italia, lo screening neonatale obbligatorio è previsto già dal 1992 e comprende queste e altre patologie. In alcune regioni sono previsti pannelli ancora più estesi, in costante aggiornamento con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche e delle possibilità terapeutiche.

Perché è fondamentale per i neonati

La diagnosi precoce resa possibile dal test di Guthrie rappresenta la differenza tra una vita normale e gravi disabilità per il neonato affetto da una malattia genetica o metabolica. Molte di queste patologie sono silenti nei primi giorni di vita e possono manifestarsi improvvisamente con sintomi gravi e danni irreversibili. Grazie allo screening neonatale, è possibile avviare immediatamente pratiche terapeutiche mirate come:

  • Diete speciali e integrazioni per le malattie metaboliche
  • Terapie farmacologiche tempestive
  • Monitoraggio clinico e supporto psicologico alla famiglia
  • Interventi multidisciplinari per prevenire o ridurre le complicanze a lungo termine

Questo approccio non solo salva vite ma riduce sensibilmente l’incidenza di disabilità gravi, ospedalizzazioni e costi per il sistema sanitario. Inoltre, consente ai genitori di prepararsi e di ricevere supporto necessario per la gestione quotidiana della condizione del proprio bambino.

Considerazioni storiche e prospettive future

Il test di Guthrie porta il nome del suo inventore, Robert Guthrie, che negli anni ’60 sviluppò il metodo per rilevare la fenilchetonuria tramite inibizione batterica, utilizzando il Bacillus subtilis la cui crescita era condizionata dalla presenza di fenilalanina nel sangue del neonato. Metodo e supporto cartaceo ideati da Guthrie sono tuttora utilizzati a livello globale e rappresentano un modello per lo sviluppo di nuovi screening neonatali.

Negli ultimi decenni, i progressi della medicina e della tecnologia hanno permesso di ampliare notevolmente il numero di malattie diagnosticabili con lo screening neonatale, grazie anche all’introduzione di saggi più sofisticati come la spettrometria di massa in tandem. Tuttavia, la filosofia di fondo resta invariata: prevenire è meglio che curare, e intercettare precocemente le malattie congenite significa garantire una vita piena e sana a un numero sempre maggiore di bambini.

Lavorando sinergicamente con pediatri, laboratori e centri di riferimento, il test di Guthrie rappresenta uno degli strumenti più efficaci a tutela della salute pubblica neonatale, confermandosi un cardine delle strategie di prevenzione e cura delle nuove generazioni.

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