Soffri di reflusso? Ecco quando bere acqua peggiora il bruciore e quando invece aiuta

Il reflusso gastroesofageo rappresenta una delle condizioni digestivi più diffuse, portando con sé sintomi come il bruciore di stomaco, la sensazione di acidità e talvolta rigurgiti acidi che compromettono la qualità della vita. Chi soffre di questo disturbo si pone spesso domande cruciali sulla gestione quotidiana, tra cui: bere acqua aiuta o peggiora il bruciore?. La risposta richiede un’approfondita comprensione dei meccanismi alla base del reflusso, delle qualità dell’acqua assunta, e delle modalità e tempi in cui viene bevuta.

Il ruolo dell’acqua nel reflusso gastroesofageo

Per il nostro organismo, l’idratazione è elemento cardine. L’acqua partecipa a tutte le funzioni vitali, dalla digestione allo scambio cellulare, e chi è affetto da reflusso gastroesofageo deve prestare particolare attenzione al proprio stato di idratazione. Bere acqua può essere utile per diluire l’acido dello stomaco, riducendo il rischio che la mucosa esofagea venga irritata dal contenuto acido. In particolare, l’acqua stimola la motilità gastrica, favorendo la progressione fisiologica del cibo e prevenendo il ristagno gastrico, una delle principali cause di risalita acida nell’esofago.

La scelta di sorseggiare acqua in presenza di bruciore può dunque rappresentare un valido alleato per alleviare l’acidità, specialmente tra un pasto e l’altro. Inoltre, mantenere un adeguato apporto di liquidi migliora la qualità della digestione e può favorire la riduzione dei sintomi associati al reflusso.

Quando bere acqua può peggiorare il bruciore

Sebbene l’acqua sia generalmente benefica, esistono momenti e modalità in cui il suo consumo può aggravare il reflusso. Bere grandi quantità di acqua durante i pasti è una pratica da evitare: l’aumento di volume nello stomaco causa un incremento della pressione intra-addominale, facilitando il passaggio di succhi gastrici nell’esofago e intensificando il bruciore. Si consiglia pertanto di limitare l’assunzione idrica durante i pasti principali, privilegiando invece i sorsi fra un pasto e l’altro.

Un altro fattore da tenere presente è la temperatura dell’acqua. Bere acqua molto fredda può indurre uno spasmo dello sfintere esofageo inferiore, agevolando la risalita dell’acido dallo stomaco all’esofago. Anche l’ingestione troppo rapida e in elevate quantità favorisce la deglutizione di aria, gonfiando lo stomaco e aggravando il problema.

  • Evita di bere molta acqua durante i pasti per non facilitare il reflusso.
  • Preferisci acqua a temperatura ambiente rispetto a quella molto fredda.
  • Bevi a piccoli sorsi per non introdurre aria e non creare un improvviso aumento di pressione nello stomaco.

L’influenza del tipo di acqua: il pH e l’acqua alcalina

È noto che il pH dell’acqua influenza direttamente i fenomeni legati al reflusso. Studi recenti sottolineano che acque alcaline (acqua alcalina) possono neutralizzare la pepsina, enzima colpevole dei danni mucosi associati al reflusso gastroesofageo. La pepsina, in presenza di acidità, viene attivata e contribuisce all’irritazione dell’esofago. Bere acqua con pH elevato (alcalina) aiuta a rendere inattivo questo enzima, riducendo la sua azione irritante e attenuando la risposta infiammatoria.

Questa proprietà dell’acqua alcalina si rivela particolarmente utile per chi sperimenta bruciori frequenti e persistenti. Tuttavia, è bene ricordare che l’efficacia dell’acqua alcalina dipende dalla qualità della stessa e dal grado di alcalinità, oltre che dalla frequenza e modalità di assunzione.

  • Acqua alcalina può aiutare a ridurre i danni mucosi indotti dal reflusso.
  • La pepsina è meno attiva in ambienti meno acidi, proteggendo esofago e laringe.
  • Valuta acqua con pH controllato in caso di bruciore frequente.

Consigli pratici per chi soffre di reflusso: quando e come bere acqua

Per trarre beneficio dall’idra-tazione ed evitare di aggravare il bruciore, è utile seguire alcune linee guida quotidiane:

  • Distribuisci l’assunzione di acqua durante la giornata, privilegiando i momenti lontano dai pasti principali. In questo modo, l’acqua può aiutare a diluire i succhi gastrici senza interferire con la digestione.
  • Evita di bere acqua a grandi sorsi dopo aver mangiato, il momento in cui il reflusso è più frequente.
  • Bevi lentamente per ridurre l’introduzione di aria e la pressione interna sullo stomaco.
  • Controlla la temperatura dell’acqua: opta per acqua a temperatura ambiente piuttosto che molto fredda, per evitare spasmi dello sfintere esofageo.
  • Valuta acque con pH superiore a 7 se tendi ad avere bruciori frequenti, consultando il tuo medico per una scelta personalizzata.

Altre bevande e loro impatto sul reflusso

Oltre all’acqua, la scelta delle bevande è decisiva. Bevande alcoliche sono fortemente sconsigliate per chi soffre di reflusso: aumentano la produzione di acido e rilassano lo sfintere esofageo, aggravando i sintomi. Anche bevande gassate, ricche di zuccheri e acidi, possono intensificare il bruciore. L’acqua rimane la scelta più sicura, preferibilmente naturale e povera di sodio.

Infine, è importante adottare alcune modifiche allo stile di vita:
Evita pasti abbondanti e ricchi di grassi, riducendo la pressione sullo stomaco;
Non coricarti subito dopo aver mangiato, attendendo almeno 2 ore;

Gestione personalizzata del reflusso e idratazione intelligente

Ogni persona risponde in modo diverso agli stimoli acidi e alla gestione delle bevande. Chi soffre di bruciore di stomaco deve quindi adottare un approccio personalizzato, ascoltando i segnali del proprio corpo e confrontandosi regolarmente con il medico per adattare le scelte alimentari, il tipo di acqua consumata e la frequenza dell’assunzione in base ai sintomi.

In conclusione, l’acqua è un prezioso alleato nella lotta contro il reflusso, a patto di rispettare alcune regole: bevendo nei momenti giusti, preferendo acqua alcalina quando necessario, monitorando la quantità assunta e ponendo attenzione alla temperatura. Integrando queste semplici strategie nella routine quotidiana si riducono i disagi del reflusso, migliorando sensibilmente il benessere digestivo.

Per maggiori dettagli sul funzionamento dello sfintere esofageo inferiore, è possibile approfondire la voce Sfintere esofageo inferiore su Wikipedia.

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