Un solo tipo di alcolico fa bene al cuore secondo la scienza: ecco quale e quanto berne

La questione se un singolo tipo di alcolico possa apportare benefici alla salute del cuore è oggetto di numerosi studi scientifici, ma le conclusioni degli esperti restano prudenti e articolate. In particolare, gran parte delle ricerche si è soffermata sui presunti effetti protettivi del vino rosso, notando soprattutto l’influenza che un consumo moderato può avere sulla riduzione del rischio cardiovascolare, grazie alla presenza di antiossidanti naturali, come i polifenoli, e al resveratrolo. Tuttavia, gli stessi scienziati avvertono dei rischi correlati al consumo eccessivo e mettono in guardia dal considerare l’alcol come un vero e proprio “farmaco preventivo”.

Le proprietà cardioprotettive del vino rosso secondo la scienza

Molti studi epidemiologici hanno riscontrato che un consumo moderato di vino rosso è associato a una minore incidenza di malattie cardiovascolari. Un esempio celebre è rappresentato dal cosiddetto paradosso francese, ovvero l’osservazione che in Francia, nonostante una dieta ricca di grassi saturi, l’incidenza di malattie coronariche risultava sorprendentemente bassa. Persistendo nello studio dei fattori coinvolti, è stato attribuito un ruolo chiave al vino rosso, molto presente nella dieta locale, ritenuto protettivo per il cuore grazie ai polifenoli e al resveratrolo che contrastano l’infiammazione e l’ossidazione delle pareti vascolari.

Studi successivi hanno dimostrato come i polifenoli possano:

  • Favorire l’aumento del colesterolo “buono” (HDL)
  • Rallentare la formazione delle placche aterosclerotiche
  • Conferire elasticità alle pareti dei vasi sanguigni
  • Espletare un’azione antiossidante e antinfiammatoria

Il risultato è una riduzione, seppur modesta, del rischio di eventi cardiovascolari quali infarto miocardico, ictus e trombosi.

Quale quantità considerare benefica secondo le evidenze

Il concetto di moderazione è fondamentale: le dosi considerate teoricamente protettive sono molto basse. La letteratura scientifica indica che, per ridurre il rischio di malattia cardiovascolare, la dose corretta di alcol dovrebbe aggirarsi intorno ai 12,5 grammi al giorno per le donne e ai 20-30 grammi al giorno per gli uomini, che corrispondono a circa un bicchiere (125-150 ml) di vino al giorno per le donne e fino a due per gli uomini. Superare queste quantità comporta un netto aumento del rischio di ischemie, scompenso cardiaco, ictus oltre che di altre patologie quali tumori ed epatopatie.

Le principali linee guida mediche internazionali, tra cui quelle dell’American Heart Association, sottolineano che sono benefici possibili solo per chi già consuma con moderazione: non è consigliato iniziare a bere per effetti protettivi e chi è astemio dovrebbe proseguire con l’astinenza.

In sintesi, il vino rosso — e solo in quantità ridotte e per chi può assumere alcol senza altre controindicazioni — è l’unico alcolico per cui sono emerse evidenze di una potenziale azione favorevole sul rischio cardiovascolare. Nessun altro tipo di bevanda alcolica vanta lo stesso riconoscimento nella letteratura scientifica.

Vantaggi e rischi: limiti di una visione semplicistica

Pur riconoscendo un possibile effetto protettivo, la scienza è unanime nell’affermare che i rischi potenziali del consumo di bevande alcoliche superano spesso i vantaggi. Un consumo anche leggermente eccedente può determinare l’esordio di patologie ben più gravi (tumori, danni epatici, dipendenza), oltre ad aumentare in modo significativo il rischio di eventi cardiovascolari a lungo termine, cambiando radicalmente il bilancio tra benefici e rischi.

Non meno importante, gli stessi antiossidanti e polifenoli presenti nel vino rosso si ritrovano anche in molti alimenti vegetali — come mirtilli, melograni, cacao puro e tè verde — senza ricerca di compensazioni tra potenziale protezione e effetti nocivi dell’alcol.

Le linee guida per uno stile di vita davvero cardioprotettivo suggeriscono piuttosto:

  • Praticare regolarmente attività fisica
  • Mantenere peso corporeo ottimale
  • Adottare una dieta ricca di frutta e verdura
  • Dormire almeno 7-8 ore per notte
  • Gestire lo stress con tecniche di rilassamento

Quindi, se da un lato alcuni studi suggeriscono vantaggi per il cuore dal consumo contenuto di vino rosso, dall’altro lato la ricerca attuale non invita a iniziare a bere per questi motivi.

Il vino rosso tra mito e realtà nella prevenzione cardiovascolare

L’associazione vino-salute cardiovascolare nasce dalla combinazione tra cultura popolare e rilevamenti epidemiologici, spesso però fraintesi o generalizzati in maniera eccessiva. Esistono individui in cui anche minime dosi di alcol possono risultare rischiose (gravidanza, patologie epatiche, uso di determinati farmaci, storia di dipendenza). Inoltre, molti dei benefici attribuiti al vino potrebbero derivare da stili di vita complessivamente più salutari tipici di alcune popolazioni, fattore che la scienza cerca oggi di chiarire meglio grazie a valutazioni multifattoriali.

Bere con moderazione, prediligendo il vino rosso, può associarsi a una lieve riduzione del rischio di malattia coronarica tra soggetti che lo tollerano e non presentano fattori di rischio maggiori, ma non sostituisce nessuna delle strategie primarie di prevenzione del rischio cardiovascolare. Chi decide di farlo, deve comunque restare sotto i limiti scientificamente definiti: mai più di un bicchiere da 150 ml al giorno per le donne, sino a due per gli uomini, sempre durante i pasti.

Resta quindi fondamentale il principio di responsabilità e consapevolezza nella scelta personale, evitando sia l’abuso che l’attribuzione al vino rosso di proprietà miracolose.

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