La candeggina è uno dei disinfettanti più diffusi e discussi nell’ambito della pulizia domestica e professionale. Questo prodotto, comunemente reperibile in ogni supermercato, viene utilizzato in modo ricorrente per eliminare germi, batteri e muffe da superfici e tessuti. Ma che cosa accade realmente quando si usa la candeggina contro i batteri? Quanto è efficace e soprattutto, ci sono rischi nell’utilizzo frequente o scorretto?
Composizione chimica e meccanismo d’azione
La candeggina commerciale si basa principalmente sull’ipoclorito di sodio, una sostanza chimica nota per le sue proprietà ossidanti e sbiancanti. Il vero protagonista dell’azione disinfettante della candeggina è il cloro attivo, che si sprigiona rapidamente quando il prodotto entra in contatto con acqua o materiali organici.
Quando la soluzione viene applicata su una superficie contaminata, l’ipoclorito di sodio libera acido ipocloroso. Questa molecola ha una potente azione sulle membrane cellulari di una vasta gamma di batteri, virus, funghi e spore, denaturandone le proteine e i lipidi essenziali alla sopravvivenza dei microrganismi. In pratica, distrugge le strutture vitali dei microrganismi, rendendoli incapaci di replicarsi o sopravvivere.
Efficienza della candeggina come disinfettante
L’efficacia della candeggina nel combattere i batteri è stata dimostrata da numerosi test microbiologici. Un prodotto per essere davvero classificato come “disinfettante” deve riuscire a ridurre la concentrazione di batteri di almeno 100.000 volte rispetto allo stato iniziale nelle condizioni d’uso previste dai test di laboratorio. Solo alcuni prodotti, tra cui la candeggina, riescono a rispettare questo rigido standard quando utilizzati correttamente.
Le sue applicazioni sono varie:
- Disinfezione di superfici lisce e non porose, come pavimenti, piani cucina, sanitari
- Eliminazione di muffe e funghi in ambienti umidi quali bagni e cucine
- Sanificazione di ambienti sanitari e ospedalieri
L’attività battericida della candeggina si esplica nel giro di pochi minuti: il tempo di contatto consigliato, di solito, è compreso tra i 5 e i 15 minuti, a seconda della concentrazione. A concentrazioni più elevate, l’effetto è più rapido, ma può anche aumentare il rischio di corrosione e irritazione.
Candeggina, pulizia e rischi da uso improprio
Sebbene la candeggina sia un ottimo disinfettante, è importante ricordare che non è un detergente. A differenza dei prodotti pulenti contenenti tensioattivi, l’ipoclorito di sodio non elimina lo sporco grasso o particellare. Per ottenere un’efficace sanificazione, occorre prima rimuovere lo sporco visibile con un detergente specifico, e solo dopo applicare la candeggina per disinfettare la superficie.
L’uso improprio della candeggina può comportare rischi significativi:
- Irritazione delle vie respiratorie e mucose, soprattutto se utilizzata in ambienti poco ventilati
- Corrosione di superfici metalliche o materiali delicati se lasciata agire troppo a lungo o utilizzata senza diluizione
- Formazione di vapori tossici se miscelata con altri prodotti come ammoniaca o acidi
Inoltre, la candeggina non è un diserbante selettivo e il suo utilizzo accidentale su piante o terreni può causare danni anche alle colture desiderate.
Consigli pratici per un utilizzo sicuro ed efficace
Per ottenere la massima efficacia igienizzante ed evitare rischi inutili, è fondamentale rispettare alcune buone pratiche:
- Diluire la candeggina secondo le indicazioni riportate sull’etichetta, soprattutto per la disinfezione domestica ordinaria
- Indossare guanti e, se necessario, protezione per occhi e vie respiratorie durante l’uso
- Non mescolare la candeggina con altri prodotti chimici
- Areare i locali durante e dopo l’applicazione
- Seguire sempre i tempi di azione consigliati e risciacquare le superfici che andranno a contatto con alimenti o tessuti per bambini
È importante anche attenersi alle direttive e alle autorizzazioni stabilite dal Ministero della Salute per identificare i prodotti realmente efficaci nelle condizioni previste per legge.
La candeggina rappresenta uno strumento potente e accessibile per la disinfezione, se usata consapevolmente. Grazie alla sua azione contro una vasta gamma di microrganismi patogeni, è entrata a far parte della routine domestica e sanitaria per la riduzione dei rischi infettivi. Tuttavia, la sua efficacia è strettamente legata al rispetto di alcune semplici regole di sicurezza e alla consapevolezza dei suoi limiti, in modo da poter beneficiare dei vantaggi senza esporre sé stessi o gli altri a rischi inutili.