Nel 2025 chi percepisce la pensione minima in Italia potrà beneficiare di una serie di nuove agevolazioni economiche e bonus, introdotte per sostenere il potere d’acquisto delle fasce più deboli della popolazione anziana. Questi interventi derivano sia dalle misure di rivalutazione automatica, decise ogni anno dalla legge di Bilancio in base all’andamento dell’inflazione, sia da bonus una tantum, pensati per offrire un sostegno immediato a compensazione dei crescenti costi della vita. È quindi fondamentale per i pensionati informarsi con attenzione sulle novità e rispettare tutte le scadenze amministrative, così da non perdere le opportunità di cui possono usufruire.
Aumento della pensione minima e parametri aggiornati
L’INPS ha stabilito che a partire dal 1° gennaio 2025 la pensione minima subirà una rivalutazione, salendo a 603,40 euro mensili, sulla base dell’adeguamento all’inflazione previsto dalla legge di Bilancio 2025, che ha fissato un incremento dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Questo significa che anche gli assegni sociali, utili per chi ha redditi bassissimi, verranno aggiornati, passando a 538,69 euro mensili. La rivalutazione, detta anche perequazione, serve ad adeguare l’importo delle pensioni alle variazioni del costo della vita e viene applicata automaticamente dall’INPS per tutti gli aventi diritto.
Ma non solo: la legge di Bilancio 2025 ha prorogato anche l’incremento straordinario sulle pensioni pari o inferiori al trattamento minimo, introdotto già nel 2023. Per il 2025, la misura prevede una maggiorazione del 2,2% sull’importo delle pensioni minime e, per l’anno successivo (2026), un ulteriore aumento dell’1,3%. Tali incrementi rappresentano un aiuto concreto per chi vive di pensioni modeste.
Bonus una tantum e altre misure di sostegno
Tra le novità più rilevanti del 2025 spicca il bonus una tantum di 154,94 euro, erogato direttamente dall’INPS nella rata di dicembre, destinato a sostenere i redditi più bassi e contrastare gli effetti dell’inflazione. Questo bonus viene riconosciuto in modo automatico a chi possiede i requisiti reddituali stabiliti dalla legge. Nei casi di pensioni con decorrenza in corso d’anno, l’importo è calcolato in proporzione ai mesi effettivi di percezione.
Oltre al bonus una tantum, sono stati confermati o rafforzati altri strumenti di supporto per chi percepisce la pensione minima:
- Il bonus energia, che può variare dai 150 ai 300 euro annuali a seconda dell’ISEE e della presenza di situazioni di fragilità, come disabilità oppure condizioni di particolare disagio sociale.
- Agevolazioni sugli affitti e contributi per il canone di locazione, utilissimi specialmente nei grandi centri urbani dove i costi dell’abitazione sono molto elevati.
- Riduzioni su tasse locali, come IMU e TARI, che alleggeriscono ulteriormente il bilancio delle famiglie pensionate.
- Rimborsi fiscali e detrazioni dedicate, anche per spese mediche e familiari a carico.
È importante sottolineare che l’erogazione di questi bonus avviene secondo tempistiche precise e spesso attraverso finestre temporali ristrette. Occorre quindi prestare molta attenzione alle scadenze indicate nei bandi pubblicati dalle amministrazioni locali o dall’INPS, per non perdere l’opportunità di ricevere questi aiuti aggiuntivi.
Chi ha diritto alle integrazioni e bonus
Non tutte le pensioni percepite in Italia possono essere integrate al minimo. In particolare, l’integrazione tocca solo le seguenti tipologie:
- Pensione di vecchiaia
- Pensione anticipata di anzianità
- Pensione di reversibilità
- Pensione ai superstiti
Restano invece escluse le pensioni calcolate completamente con il sistema contributivo, ovvero quelle maturate da chi ha iniziato a pagare i contributi dopo il 1° gennaio 1996. Questo significa che i lavoratori con una carriera assicurativa iniziata interamente dopo tale data non potranno beneficiare dell’integrazione al trattamento minimo, anche se la loro pensione è particolarmente bassa.
Per quanto riguarda il bonus una tantum e gli altri benefici, il diritto nasce in presenza di specifici requisiti di reddito, stabiliti ogni anno dalle norme di riferimento. Di solito, il rispetto di questi limiti è verificato automaticamente dall’INPS incrociando le informazioni fornite nelle certificazioni fiscali (CU) e nelle dichiarazioni dei redditi. Tuttavia, in caso di particolari agevolazioni (ad esempio canone di locazione o bonus energia), può essere necessario presentare domanda e allegare la dichiarazione ISEE aggiornata.
Agevolazioni collaterali e ulteriori opportunità
Oltre agli adeguamenti e agli incentivi monetari, chi percepisce la pensione minima può accedere a una serie di servizi agevolati:
- Abbonamenti a mezzi pubblici urbani o extraurbani a tariffe ridotte.
- Convenzioni con farmacie e acquisto agevolato di medicinali.
- Accesso a servizi sociosanitari e assistenza domiciliare con costi diminuiti.
- Agevolazioni per attività culturali, sportive e ricreative, quali musei, teatri e centri anziani.
La lista dei benefici varia a seconda del territorio e della regione di residenza, ed è quindi importante informarsi presso il proprio Comune o tramite i siti istituzionali delle rispettive amministrazioni.
L’accesso a molte di queste agevolazioni è vincolato alla condizione di pensionato e, spesso, anche all’ammontare dell’assegno mensile percepito. Occorre quindi presentare la certificazione dell’INPS che attesta la titolarità e l’importo della pensione, oltre all’eventuale ISEE.
Va inoltre ricordato che nel corso dell’anno potrebbero aprirsi nuove opportunità, grazie a bandi straordinari o iniziative locali, destinate a sostenere specificamente pensionati con reddito inferiore a determinate soglie o in condizioni di particolare disagio sociale, come la vedovanza o patologie croniche. Partecipare tempestivamente a questi bandi consente di cumulare più forme di aiuto e assicurarsi un aiuto maggiore nel corso dell’anno.
Per le persone anziane che vivono in condizioni di difficoltà, il supporto delle associazioni sindacali e dei patronati può essere decisivo per orientarsi tra le diverse opportunità disponibili e per la corretta compilazione delle domande. Il panorama delle agevolazioni e dei bonus pensionistici continua ad evolvere, e solo attraverso una corretta informazione e la tempestiva presentazione delle richieste ogni avente diritto può massimizzare il proprio sostegno economico e sociale.